La startup è uno spin-off del Politecnico di Milano e dell’Università degli Studi di Milano
Newronika ha chiuso un aumento di capitale da 8,4 milioni di euro. La startup è uno spin-off del Policlinico di Milano e dell’Università degli Studi di Milano ed è attiva nello sviluppo di tecnologie per la stimolazione celebrale profonda – Deep Brain Stimulation – da impiegare su pazienti affetti da Parkinson. Grazie a questo round l’azienda potrà completare il primo studio clinico sull’uomo e ottenere anche la certificazione CE dell’Unione Europea.
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Le applicazioni di Newronika
Commentando l’aumento di capitale, il CEO Lorenzo Rossi, ha detto che «Newronika è stata la prima azienda ad aver sviluppato un sistema di retroazione conosciuto come “closed loop” per il trattamento del Parkinson. La tecnologia di Newronika è in prima linea nella stimolazione celebrale profonda (DBS). La tecnologia sviluppata in Newronika – continua Rossi – consente di registrare l’attività elettrica del paziente e modulare in tempo reale la neurostimolazione. Si tratta di una rivoluzione nel campo neurologico, in grado di aprire le porte a un maggior numero di applicazioni».
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Il fondo di venture capital Omnes ha guidato l’operazione di aumento di capitale su Newronika insieme a Innogest e Indaco Venture Partners SGR, già presenti nel capitale della Società. « Il trattamento del Parkinson – ha commentato Claire Poulard, di Omnes – è sicuramente il primo obiettivo terapeutico nel breve termine, ma la tecnologia innovativa brevettata consentirà un’espansione del suo utilizzo su un numero maggiore di patologie neurologiche».
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Davide Turco, Amministratore Delegato di Indaco SGR, ha commentato così il round da oltre 8 milioni di euro: «Abbiamo supportato Newronika sin dall’inizio, credendo nell’enorme potenziale della società. I disturbi neuro-degenerativi sono in crescita – soprattutto in quei paesi in cui l’incidenza della popolazione anziana è in aumento – rappresentando un reale problema sociale. La tecnologia sviluppata consentirà di migliorare la qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie».