«Dal Governo non c’è alcuna volontà di protrarre questo lockdown residuo»
Forse l’assedio che le associazioni di categoria hanno stretto attorno all’esecutivo sta iniziando a dare i primi frutti. O forse, a spaventare il Governo, sono soprattutto i dati nerissimi che oggi arrivano dall’Unione europea. Fatto sta che per la prima volta il presidente del Consiglio è apparso possibilista sull’opzione di anticipare la riapertura dei negozi nella Fase 2.
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Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte
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Cosa ha detto Conte sui negozi
«Dal Governo non c’è alcuna volontà di protrarre questo lockdown residuo». Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, aprendo i primi, timidissimi, spiragli sulla riapertura degli esercizi di vendita al dettaglio, nell’incontro con Rete Imprese Italia. «Se c’è la possibilità di anticipare qualche data, possiamo anche valutare delle aperture ulteriori», ha aggiunto.
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Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte
Il Governo studia altri aiuti per i negozi
Intanto, il ministro per i Beni culturali e il Turismo, Dario Franceschini, durante l’informativa al Senato, ha annunciato che il Governo sta studiando diverse misure a sostegno dei negozi che, anche a seguito della riapertura, saranno costretti a ridurre l’afflusso della clientela. In particolare, quella che riguarda bar e ristoranti, che per rispettare il distanziamento dovranno accogliere un numero minore di clienti: «Stiamo lavorando a una norma – ha detto Franceschini – che per 6 mesi esenti bar e ristoranti dalla tassa di occupazione del suolo pubblico, saranno misure temporanee e reversibili e si potranno usare per mettere tavolini all’esterno».
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«Il dl Maggio, che contiene misure per 55 miliardi, vogliamo approvarlo entro questa settimana e conterrà molte misure specifiche sul turismo», ha ribadito. Quindi il ministro ha aggiunto: «Stiamo lavorando a una misura che vada incontro a chi ha pagato l’affitto nei mesi in cui le attività sono state chiuse per le ordinanze del Dpcm. In particolare, riguarderà gli alberghi e altre aziende del settore del turismo, che non erano include nell’ordinanza e sono rimasti aperti per fare un servizio e non per ospitare clienti che non c’erano».