Un format di NAStartUp, pensato per fornire nuovi spunti agli imprenditori. E per riflettere su come costruire business di successo con un occhio di riguardo alla sostenibilità
Una terrazza sul golfo. Mente e braccio a confronto: ovvero chi pensa assieme a chi si dà da fare, o anche il vecchio e il nuovo. In una parola, Filosofi Vs. Startupper: è il format Versus appena lanciato da NAStartUp, la creatura di Antonio Prigiobbo, che a Napoli ha puntato sull’incrocio tra le competenze umanistiche, quelle incarnate per antonomasia dalla filosofia, con le pulsioni prettamente business di chi invece fa impresa. Il risultato è un confronto costruttivo, con una conclusione inaspettata: più che una contrapposizione, quella tra filosofi e imprenditori sembra proprio un’alleanza promettente.
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La filosofia del business
L’idea sviluppata in quel di Palazzo Marigliano, sede della Fondazione Giambattista Vico (che, per chi non lo sapesse, era proprio un filosofo), è stata quella di una vera propria gara di dibattito tra le due “squadre” in gara. A capo dei filosofi il prof. Giuseppe Ferraro dell’Università Federico II: ma sono proprio le sue parole ad aprire le porte a una collaborazione più che una vera sfida tra i contendenti. “L’innovazione e la filosofia hanno molto in comune” ha detto l’accademico, sottolineando come in entrambi i casi lo scopo finale delle discipline sia comprendere i bisogni dell’uomo e proporre soluzioni capaci di migliorare la sua esistenza.
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Subito la sponda di Fabio Guida, CEO di Followine: la sua startup si occupa di blockchain applicata alla tracciabilità del vino. Blockchain che, per vocazione tecnica e tecnologica, è una moderna soluzione ideata per condividere la conoscenza. Blockchain distribuisce informazioni a una vasta platea, informa tutti i membri della catena di tutto quanto accade: di fatto diffonde sapere, come fanno da sempre nelle aule i filosofi e gli insegnanti.
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La palla è passata poi a Davide Maranta, filosofo, e Giancarlo Donadio di Pandant: con un rimando all’etica universale kantiana del primo, e uno al pragmatismo del secondo, da entrambe le parti pare emergere un sentire comune. Ovvero che la filosofia possa fornire a tutti, imprenditori compresi, gli strumenti indispensabili a decodificare la realtà e mettere in campo soluzioni utili a fare passi avanti significativi.
Il business etico
Quel che davvero ha svolto un ruolo significativo nel dibattito, però, è stata la discussione sull’etica del lavoro, dell’impresa, e le motivazioni che spingono l’essere umano verso il miglioramento di sé stesso. L’imprenditore Gianluigi Visco Marigliano ha puntato proprio su quest’ultimo aspetto: l’innovazione, rappresentata in una sorta di sineddoche dalle startup, serve appunto a vincere le ritrosie dell’uomo nel abbandonare i confort e gli agi dello status quo per imbarcarsi in un viaggio verso il futuro.
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La chiosa ideale, però, è arrivata da Gianluca Manca: CEO di Interwine e allo stesso tempo laureato in filosofia, ha riunito in un colpo solo le due anime del confronto. “La filosofia ti insegna l’importanza di avere un impatto sulla realtà – ha detto – e un’azienda quando segue principi etici è una delle strade migliori per farlo”.
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E così, ha concluso Luigi Maria Pepe direttore della Fondazione Vico, “Filosofi e startup hanno dimostrato di formare un’unica grande squadra”. Sì perché, ha affermato, “Dietro ogni startup c’è un grande pensiero che diventa poi business, mentre i filosofi hanno dimostrato di non essere secondi agli startupper nel campo della creatività”.
Il primo Versus così si è concluso. NAStartUp però è già al lavoro sul prossimo appuntamento.
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Le foto a corredo dell’articolo sono di Stefano Renna