Mentre aumentano i tablet che si pongono come diretti concorrenti di notebook e laptop (sempre di Chuwi abbiamo recensito qualche settimana fa il soddisfacente Hi10 Max), ci sono anche i computer portatili che provano a essere sottili come tavolette. È il caso del Chuwi FreeBook, fratellone maggiore (13,5 pollici contro 10,51) del MiniBook X testato lo scorso giugno, che grazie alla sua flessibilità può essere la scelta indicata per tanti tipi differenti di utilizzo.
Freebook, un po’ laptop un po’ tablet
Dotato di un display Ultra HD di tutto rispetto per un prodotto di quella fascia di prezzo (dalla risoluzione di 2256*1504,3, e 2 IPS), si rivela la scelta ideale tanto per coloro che volessero usarlo nel tempo libero (per esempio, guardandoci film e serie in streaming o filmati su YouTube), quanto per chi invece intende farne un compagno di lavoro dato che l’ampiezza della diagonale offre una scrivania virtuale sufficientemente ampia. Certo, l’Intel Celeron N5100 non è un processore indicato per attività di fotoritocco e video editing. Abbiamo provato a spingere le 12GB RAM LPDDR5 con Premiere e il Chuwi ha tenuto botta, ma i tempi di elaborazione dei rendering sono risultati eccessivamente dilatati.
Meglio allora un uso più tranquillo, fatto di stesura degli articoli (la recensione stessa che state leggendo è stata scritta sul Chuwi), navigazioni Web e, appunto, un po’ di svago che però non ricomprenda attività di gaming, ben al di fuori del perimetro d’azione della Intel UHD Graphics da 350MHz-800MHz.
Il display retina 2K, tra i punti di forza del device (l’unico limite, già riscontrato in altri prodotti del costruttore cinese, è l’eccessiva facilità con cui riflette la luce che può dare fastidio specie se in ufficio avete neon al soffitto), è ottimo per guardare i film su Netflix o Amazon Prime Video. L’impianto stereo (fori eccezionalmente posizionati sopra la tastiera per non finire otturati dalle due valve quando lo si ripiega su se stesso) non è particolarmente avvolgente e non enfatizza i bassi quando si ascolta la musica, ma è sicuramente squillante, anche rispetto a laptop più costosi.
La possibilità di tenere il FreeBook come un quotidiano ci ha permesso di apprezzarlo soprattutto in mobilità: lo abbiamo usato moltissimo mentre eravamo in treno e persino sul tram dato che, compattandosi nella forma (facendo combaciare le due valve, la tastiera smette di funzionare e subentrano tutte le funzioni touch), consente di continuare a lavorare o semplicemente di navigare anche quando lo spazio scarseggia. Volendo è possibile usare la Chuwi HiPen H7 ma noi ci siamo trovati meglio prendendo a ditate lo schermo che, grazie al trattamento oleofobico, non si riempie nemmeno così facilmente di antiestetiche impronte untuose.
I 512GB NVMe SSD di hard disk griffati Kingston completano una offerta indicata per chi vuole una soluzione da battaglia e non troppo pretenziosa. Mentre il vero elemento debole dell’offerta è la batteria: il taglio da 5000mAh non permette infatti di coprire un’intera giornata lavorativa restando lontani dalle prese della corrente.
Il FreeBook regge bene un viaggio in treno (ci ha accompagnati a un evento stampa e ci ha permesso di predisporre l’articolo prima del rientro in redazione), ma la batteria rischia di arrivare in riserva sempre sul più bello. E se la vostra intenzione è di utilizzarlo per una intera giornata lavorativa, tenete presente di dover portare con voi il caricabatterie (non piccolissimo ma per fortuna leggero) e di doverlo collegare un paio di volte alla corrente.
Un device tonico, che fa yoga
Di contro, il FreeBook ci ha piacevolmente sorpreso per la solidità del suo telaio. E non era scontato per la sua fascia di prezzo. Le cerniere paiono molto solide e, dopo un paio di settimane di uso intenso, di lavoro in mobilità in qualsiasi condizione e di “dentro e fuori” continuo dallo zaino, offrono ancora la resistenza dell’inizio. Certo, per averne conferma bisognerà risentirsi tra una dozzina di mesi.
Anche la tastiera è risultata bella solida, ben costruita e sicuramente adatta a chi, facendo un lavoro come il nostro, trascorre la giornata lavorativa – e non solo – martellando sui tasti. Buono (reattivo e sensibile, dalle dimensioni molto generose) il touchpad. Sul fronte degli ingressi bisogna invece segnalare che, rispetto all’Hi10 Max, questo device perde una porta USB 2.0: vero che vanno sparendo, ma spesso, soprattutto al lavoro, si ha ancora a che fare con penne USB o stand per collegare device con quella foggia. I tre ingressi sono tutti 3.0 inclusa una Power Delivery. L’ultimo “foro” presente nel laptop Chuwi è un connettore da 3.5mm per le cuffie.
Insomma, grazie all’elasticità innata, questo dispositivo che si pone ora come computer portatile completo di tutto punto per lavorare (porta con sé in dote Windows 11), ora come tablet per leggere un ebook in treno o vedere un film dal divano, è davvero un dispositivo assai simpatico. A listino è proposto a 467 euro ma con il Black Friday lo si può trovare offerto a 352,46 sullo store ufficiale: a quel prezzo è difficile dirgli di no.