Pat Gelsinger ha annunciato le dimissioni da Ceo di Intel comunicando l’intenzione di andare in pensione. La notizia, riferita in una nota ufficiale della multinazionale americana, arriva sul finire di un 2024 non facile. «Questa azienda è stata la mia vita per la maggior parte della mia carriera lavorativa – ha scritto Pat Gelsinger nel suo messaggio di dimissioni-. Posso guardare indietro con orgoglio a tutto ciò che abbiamo realizzato insieme. È stato un anno impegnativo per tutti noi poiché abbiamo preso decisioni difficili ma necessarie per posizionare Intel per le attuali dinamiche di mercato». Nel ruolo di co-Ceo, ad interim, ci saranno David Zinsner e Michelle Johnston Holthaus.
Perché Intel è in una fase complicata?
Sono diverse le notizie che nel 2024 hanno segnato battute d’arresto per Intel. Una di quelle più rumorose ha riguardato l’annuncio lo scorso agosto di tagli interni con oltre 17mila licenziamenti (15% del personale). «Ho bisogno di meno persone nella sede centrale, più persone sul campo, supportando i clienti», aveva detto in quel frangente l’ormai ex Ceo Pat Gelsinger.
Intel ha poi riscontrato problemi legati alla tecnologia. Per competere con Nvidia, che in pochi anni ha scalato la classifica delle società più capitalizzate al mondo (ora è seconda, dietro a Apple, a 3,4 trilioni di dollari), l’azienda ha investito per realizzare un nuovo processo produttivo di semiconduttori e microprocessori. 18A, questo il nome, avrebbe però diverse problematiche. Negli ultimi dodici mesi le azioni hanno perso quasi il 40%.
In Israele, Paese dove Intel è molto presente da decenni, sembra inoltre a rischio l’investimento da 25 miliardi di dollari per costruire una nuova fabbrica di chip. L’estate scorsa Reuters ha diffuso la notizia secondo cui il processo si sarebbe temporaneamente arenato.
Il percorso di Pat Gelsinger in Intel
Come riporta TechCrunch Gelsinger è entrato in Intel a 18 anni, dopo il diploma alla Lincoln Tech. Ha lavorato al processore Intel 80486 di quarta generazione, introdotto nel 1989 e all’età di 32 anni è stato nominato vicepresidente, il più giovane nella storia dell’azienda. Nel 2001 è diventato poi CTO. Negli anni successivi ha fatto esperienze in altre realtà: è stato Ceo di VMware.
In Intel Pat Gelsinger è tornato nel 2021 in qualità di amministratore delegato. Nel corso della sua gestione, pur affrontando un periodo critico, ha dato il via alla realizzazione di impianti produttivi, in particolare negli Stati Uniti, beneficiando dei generosi incentivi dell’amministrazione Biden (il piano IRA) per rilocalizzare intere filiere sul territorio americano.
Pochi giorni fa Intel e l’amministrazione Biden-Harris hanno infatti annunciato il raggiungimento di un accordo sui termini per assegnare all’azienda fino a 7,86 miliardi di dollari di finanziamenti diretti per i suoi progetti di produzione commerciale di semiconduttori nell’ambito della legge statunitense CHIPS and Science Act.