Un videogioco perfetto per il periodo dell’Avvento. Certo, un filo esplicito e non così in linea con il catechismo, ma il tema resta comunque quello religioso. The Holy Gosh Darn, sviluppato da
Perfectly Paranormal e testato sull’ibrida di casa Nintendo, è il terzo titolo della software house indie norvegese che dopo Manual Samuel ed Helheim Hassle ha ormai abituato i propri fan al gusto per il black humor, le situazioni surreali e dialoghi non proprio da politicamente corretto. Se vi abbiamo ingolosito a sufficienza, continuate a leggere la nostra recensione.
The Holy Gosh Darn, la recensione
L’incipit della storia ha a nostro avviso il giusto mordente. Chi si immagina il Paradiso come un luogo pacifico e rilassato potrebbe aver ragione, ma nella visione degli sviluppatori scandinavi una situazione del genere potrebbe condurre inevitabilmente alla noia delle anime beate. The Holy Gosh Darn ha come protagonista Cassiel of Celerity, un angelo che sbadiglia parecchio. Ma la sua giornata è destinata a cambiare quando alle porte del regno dei cieli si presenta un’orda di spiriti malvagi.
La storia condurrebbe a un finale tragico, deprimente visto lo spirito natalizio. Vi toccherà dunque armarmi di inventiva e dell’orologio d’ordinanza per invertire la rotta temporale e fare in modo che ai titoli di coda ci sia un lieto fine. Le meccaniche di The Holy Gosh Darn sono intuitive: in schermate 2D realizzate con una direzione artistica davvero notevole, Cassiel deve spostarsi a destra e a manca per incontrare NPC, risolvere enigmi ambientali e partecipare a incontri/dialoghi surreali.
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Grazie alla portabilità della Switch The Holy Gosh Darn è senz’altro un titolo da prendere in considerazione visto il periodo imminente delle Feste, quando tra un week end sulle nevi e pranzi/cene che andranno per le lunghe, il gaming sarà un fedele alleato. Per quanto l’esperienza non sia così lunga (poco più di quattro ore di gioco), l’indie spara al meglio tutte le proprie cartucce. Le sessioni parlate sono ben ritmate, con un valido lavoro sui primi piani di NPC senza peli sulla lingua (forse, altove, sì).
ll Paradiso di questo punta e clicca è fresco e ricco di dettagli ambientali. Anche se si avrà fretta di salvare il luogo più bello, dato che ci sono soltanto sei ore di tempo prima della fine del mondo, il gameplay non trasmette una sterile ansia, anzi invita all’esplorazione e a sondare le varie possibilità per venire a capo della difficile missione.