Eic Accelerator finanzierà 71 startup e PMI provenienti da 16 Paesi con un budget di quasi 390 milioni di euro in un mix di sovvenzioni e investimenti in equity tramite l’Eic Fund. Tre sono le startup italiane che si sono aggiudicate i fondi, ecco chi.
Leggi anche: Che cosa riesce a fare Hunyuan Turbo S, la nuova AI di Tencent che sfida la connazionale DeepSeek?
Come funziona Eic Accelerator?
L’acceleratore concede risorse a fondo perduto per un massimo di 2,5 milioni di euro più investimenti in equity (diretti o tramite prestiti convertibili) gestiti dall’Eic Fund, il braccio di venture capital dell’European Innovation Council, fino a 15 milioni di euro. Il contributo massimo è, quindi, di 17,5 milioni. Il programma è dedicato a startup e pmi attive soprattutto in tre settori: tecnologie digitali, life sciences e transizione energetica. Nell’ultima selezione sono state 71 le imprese scelte (provenienti da 16 Paesi) con un budget di spesa stimato di 387 milioni. Il Paese con più vincitori è la Germania (15), seguita dai Paesi Bassi (12). Quattro, invece, le francesi e tre italiane, attive in diverse branche del settore life science
Chi sono le tre startup italiane che hanno vinto
Aindo, NanoPhoria e Startric sono le tre startup italiane vincitrici che hanno chiesto sia i contributi a fondo perduto sia il finanziamento in equity. Aindo, fondata da Daniele Panfilo, è una scaleup nata dalla Sissa (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) di Trieste ed è specializzata in dati sintetici: dati artificiali con le stesse proprietà statistiche dei dati reali ma anonimi. Le applicazioni della tecnologia, grazie alla mancanza di collegamento con informazioni sensibili, sono soprattutto nel comparto sanitario. La società ha ottenuto una sovvenzione da 2,1 milioni dall’Eic. Per, quel che riguarda, invece, i finanziamenti in equity, Aindo potrebbe aprire un nuovo round all’inizio del 2026. Parte delle risorse dovrebbe arrivare dall’Eic Fund, a cui si dovrebbero aggiungere dei fondi di venture capital con cui sono in corso interlocuzioni preliminari.
NanoPhoria è uno spin-off del Cnr (Consiglio nazionale delle Ricerche) con sede a Milano e specializzato nella cura delle patologie cardiache. Dall’Eic, NanoPhoria ha ottenuto il massimo dei finanziamenti a fondo perduto (2,5 milioni) e fino a 15 milioni in equity. Attualmente sta sviluppando un trattamento per l’insufficienza cardiaca che, spiega il fondatore Claudio De Luca in un post sui social, sta dando buoni risultati in fase pre-clinica.
Startric propone un trattamento innovativo per la rigurgitazione tricuspidale, una condizione patologica in cui la valvola tricuspide del cuore non si chiude correttamente. Il team è composto da un gruppo di esperti nel settore della cardiochirurgia e punta a replicare, tramite tecnologia proprietaria, la tecnica Clover per la riparazione chirurgica a cuore aperto della valvola tricuspide con un dispositivo poco invasivo.