Un’azienda fondata a Kyoto a fine Ottocento che produceva carta collezionabili si sta dimostrando estremamente moderna e utile nell’era dell’Intelligenza artificiale. Stiamo parlando di Nintendo. Anthropic di recente ha deciso di mettere alla prova il suo ultimo modello Claude 3.7 Sonnet e farlo giocare a un titolo Game Boy di Pokémon (è ancora in corsa la live su Twitch). Su TechCrunch è stata pubblicata poi la notizia che riguarda l’Hao AI Lab, presso l’Università di San Diego in California: un altro titolo Nintendo come Super Mario Bros. si è rivelato ideale per valutare le varie Intelligenze artificiali disponibili sul mercato.
Qual è l’AI più brava a giocare a Super Mario Bros.
Il team di ricerca non ha utilizzato il titolo originale del 1985, ma le meccaniche sono di fatto quelle. Alla fine è emerso che Claude 3.7 di Anthropic ha performato meglio del predecessore Claude 3.5, così come di Gemini 1.5 Pro di Google. GPT-4o di OpenAI è stata invece l’AI meno brava a videogiocare nei panni dell’idraulico più famoso.
Uno dei problemi più importanti con cui si confrontano le AI con i giochi in tempo reale è collegato agli input continui richiesti. I tempi di ragionamento – per quanto veloci – non sempre salvano dalla morte certa gli avatar nei videogiochi. Non è la prima volta che una AI viene usata per il gaming: quasi dieci anni fa AlphaGo di Google ha battuto il campione del mondo di Go, il noto gioco da tavolo cinese.