Anche noi nel 2021 siamo rimasti piacevolmente impressionati da Tails of Iron, videogioco indie sviluppato dalla software house Odd Bug Studio e in cui si raccontano le vicende di una guerra combattuta senza pietà tra topi e rane, proprio come nel poemetto omerico Batracomiomachia. Se il primo titolo vi è piaciuto soprattutto per le sue atmosfere e per un combat system sfidante, nonostante i limiti delle schermate 2D, il seguito è stato apparecchiato senza uscire troppo dal percorso battuto finora. Tails of Iron 2: Whiskers of Winter racconta sempre una storia semplice, in un mondo lugubre e cupo, senza spazio per i buoni sentimenti. Gli animali, del resto, sono spesso un escamotage narrativo per raccontare storie di uomini.
Tails of Iron 2: Whiskers of Winter, la recensione
Tails of Iron 2: Whiskers of Winter è un titolo che potremmo definire autonomo rispetto al predecessore. Anche perché la storia e i personaggi non sono così stratificati e tridimensionali. Sarebbe comunque un peccato, va detto, partire dal secondo capitolo senza aver prima preso dimestichezza con la lore. Nella nuova opera ci caliamo nei panni di Arlo, giovane erede del Guardiano delle Lande. Come nel primo titolo la direzione artistica ha rispettato le attese: nonostante il mondo di gioco combaci con uno stile cartoon, le scene sono tutt’altro che accomodanti e, come dire, morbide.

Il meteo è freddo, spietato e mai clemente. Gli altri NPC sono spesso impegnati in attività non da tempo di pace: si sentirà ad esempio il rumore dei fabbri che battono il martello sulle lame. Sempre sublimi i fondali: a riempimento della schermata aggiungono dettagli all’avventura. Viene senz’altro voglia di affrontare la missione, soprattutto se nel vostro Olimpo gaming le atmosfere alla FromSoftware godono di un posto d’onore. Il videogioco – che abbiamo testato sulla next gen Xbox – è disponibile su tutte le console e su PC.

Pur non potendo ambire a replicare certe spietate meccaniche soulslike nei combattimenti, Tails of Iron 2: Whiskers of Winter rimane un videogioco da non sottovalutare. Rispettando i canoni del genere, va evitata come la peste la strategia del partire lancia in resta. I colpi avversari non lasciano scampo a chi non ha studiato i tempi di una parata. La morte farà comunque spesso capolino sullo schermo.

La software house ha voluto mantenersi fedele al primo titolo, anche se ci si sarebbe potuto aspettare qualcosa in più nel gameplay. Evidenziamo la novità nella gestione degli equipaggiamenti: va tenuto conto non più delle resistenze in base al nemico ma delle resistenze di elemento rappresentate da ghiaccio, fuoco, elettricità e veleno. Rimane poi l’anima gestionale, come nel primo capitolo, in cui il nostro protagonista deve assegnare ruoli fondamentali a vari personaggi.

Tails of Iron 2: Whiskers of Winter è un titolo che convince anzitutto per l’ambientazione e per una grafica che tiene davvero incollati allo schermo, soprattutto nei momenti di esplorazione. Lo sguardo indugia più e più volte sugli elementi naturali, sui picchi innevati in lontananza, sulla lentezza con cui i fiocchi di neve si adagiano a terra, su un mondo di gioco generalmente plumbeo e decadente.