Le violenze e le aggressioni ai danni di medici, infermieri e operatori sanitari rappresentano da anni un’emergenza in Italia. Per far fronte a questa situazione negli ultimi giorni si è parlato di un’iniziativa in Lombardia che coinvolge la Asst Papa Giovanni XXIII a Bergamo, che ha replicato quanto già in funzione a Pavia: si tratta di uno smartwatch che il personale indossa e che, in caso di bisogno, può inviare un segnale alle forze dell’ordine per un intervento tempestivo in qualsiasi momento della giornata.

Come funziona lo smartwatch anti aggressione per medici e infermieri
«La sicurezza degli operatori è una priorità assoluta per la Asst Papa Giovanni XXIII – ha detto il direttore generale Francesco Locati dell’Asst di Bergamo –. L’introduzione di questi smartwatch anti aggressione rappresenta un passo importante in un più ampio piano di prevenzione della violenza a danno dei nostri operatori». Molto più rapidi di una telefonata, con un tocco gli smartphone inoltrano vari tipi di allarme alle forze dell’ordine che, di caso in caso, valutano i tempi e le modalità di intervento a seconda della gravità.
Aggressioni negli ospedali a medici e infermieri: i dati
Come si legge sul Sole 24 Ore, un dato allarmante da cui partire riguarda i Pronto Soccorso: il 98% dei medici che vi opera è stato vittima almeno una volta nella propria carriera di un’aggressione (nel 54% dei casi sotto forma di violenza fisica). Sono i dati del Rapporto Fnomceo-Censis che inquadrano uno scenario preoccupante per la sicurezza di ambienti votati alla cura delle persone e che invece spesso finiscono al centro di inquietanti fatti di cronaca.
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Sono oltre 18mila i sanitari, con un aumento di 2mila casi tra 2023 e 2024, che sono stati vittime di aggressioni. Cifre che non fotografano purtroppo il fenomeno, dal momento che, secondo le stime, sono molti i casi in cui medici e infermieri preferiscono non fare denuncia.