Al via da oggi l’emissione del BTP Più. Ne abbiamo già analizzato le principali caratteristiche in un articolo separato, perciò inutile ripeterle. In questa sede ne sottolineeremo le principali incognite che sarà bene avere presenti al momento della sottoscrizione.
BTP Più, conviene?
BTP Più conviene a chi non ha fretta di rivenderlo. I tassi minimi comunicati sono leggermente superiori rispetto a quelli attuali del mercato che si posizionano attorno al 2,60 contro il 2,80% minimo assicurato per il 1°, 2°, 3° e 4° anno. Il fatto che al di fuori del periodo di collocamento si perda il diritto della restituzione totale al quarto anno potrebbe pesare sulle condizioni di mercato per coloro che volessero rivenderlo ben prima del giro di boa.

Quanto al minimo assicurato nella sua seconda metà di vita, ovvero il 3,60% per il 5°, 6°, 7° e 8° anno, siamo nuovamente su valori superiori al tasso attorno al 3,30 per cento dei Titoli di Stato a otto anni. Ovviamente qui si accetta la scommessa che la situazione nel mentre non migliori e resti immutata nel tempo. Ma è chiaro che a seconda dell’andamento dell’economia, i livelli di inflazione e le mosse della BCE, nei prossimi 8 anni si potrebbero affacciare sulla scena offerte assai più golose.
Il boomerang del BTP Più
Come si anticipava, il BTP Più rischia di essere particolarmente svantaggioso per coloro i quali dovessero avere la necessità di rivenderlo prima dei quattro anni. Il codice ISIN del titolo durante il periodo di collocamento è IT0005634792. E solo il BTP Più con tale “targa” di circolazione conferisce al portatore la possibilità di esercitare il diritto di rivenderlo a 100 allo Stato tra il 29 e il 16 febbraio 2029. Chi comprerà il BTP Più dopo il 21 febbraio, invece, non avrà accesso a tale facoltà e questo rappresenta per ovvi motivi la più grande incognita del prodotto nel caso lo si volesse vendere prima dei quattro anni.
Senza l’opzione, il BTP Più “usato” avrà comunque un mercato? Lo si potrà piazzare a 100 o addirittura a livelli superiori? Oppure il valore crollerà per un disinteresse diffuso dato dalla sua menomazione? Questa è la scommessa che dovranno accettare gli acquirenti che intendono farne incetta senza la granitica certezza di poterlo mantenere almeno fino alla finestra temporale che consentirà di rivenderli allo Stato recuperando quanto investito senza perdite.