Come già era stato anticipato dai principali media, l’UE risponde ai dazi di Trump. E la Commissione Europea ha varato la prima risposta ai dazi del 25% e del 10% sulle importazioni di alcuni prodotti in acciaio e alluminio negli Usa dall’Ue annunciati da Donald Trump. Intanto, Oltreoceano, durante la cena del National Republican Congressional Committee a Washington, il presidente americano ha rivendicato la sua linea dura in politica commerciale, prendendo in giro anche quei repubblicani che negli ultimi giorni hanno espresso dubbi sulle azioni intraprese dalla Casa Bianca. «Muoiono dalla voglia» di fare un accordo, ha aggiunto facendo riferimento alle trattative avviate con alcuni Paesi. E stamani su Truth ha scritto: «Questo è un ottimo momento per trasferire le vostre aziende negli Stati Uniti come Apple e molte altre stanno facendo. Zero dazi. Non aspettate, fatelo ora».
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Quali settori sono i più colpiti dai dazi?
A fare le spese dell’aggressiva politica commerciale americana nell’UE sono, soprattutto, motociclette, imbarcazioni, soia e mandorle. I dazi annunciati entreranno in vigore a scaglioni: un primo gruppo il 15 aprile, un altro il 16 maggio e un terzo il primo dicembre. Gli Stati membri dell’UE hanno, infatti, votato a favore della proposta della Commissione europea sull’introduzione di contromisure commerciali. L’unica ad aver votato contro è l’Ungheria. In una nota diffusa da parte della Commissione europea si legge: «L’UE considera le tariffe statunitensi ingiustificate e dannose, causando danni economici a entrambe le parti, così come all’economia globale. L’UE ha dichiarato la sua chiara preferenza per trovare risultati negoziati con gli Stati Uniti, che sarebbero equilibrati e reciprocamente vantaggiosi. Il voto di approvazione di oggi da parte degli Stati membri significa che, una volta concluse le procedure interne della Commissione e pubblicato l’atto di esecuzione, entreranno in vigore le contromisure. Queste contromisure possono essere sospese in qualsiasi momento, se gli Stati Uniti concordano un risultato negoziato equo ed equilibrato», ha concluso la Commissione.
Che linea segue la Commissione UE?
La vicepresidente della Commissione europea, Henna Virkkunen, ha spiegato che «la linea principale da parte della Commissione europea è stata sempre quella di voler negoziare. Quindi non vogliamo tariffe. Non vogliamo una guerra commerciale. Pensiamo che nessuno ne tragga vantaggio. Questa è la nostra linea principale. Naturalmente, quando necessario, dobbiamo anche proteggere la nostra industria e i nostri cittadini». E sulla possibilità che l’Ue possa colpire le Big Tech americane per rispondere ai dazi imposti dagli Usa ha avvertito: «Al momento stiamo preparando anche queste misure».
Nel frattempo, la Cina ha portato le sue tariffe sui beni Made in Usa dal 34% all’84% con effetto dalle ore 12:01 del 10 aprile 2025 e ha esortato gli Stati Uniti a correggere immediatamente le proprie pratiche sbagliate, ad annullare tutte le misure tariffarie unilaterali contro la Cina e a risolvere adeguatamente le divergenze attraverso un dialogo basato sul rispetto reciproco. Gli fa eco anche la Russia: l portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, citata dall’agenzia Ria Novosti, ha dichiarato che i dazi adottati dagli Usa «violano le regole fondamentali dell’Organizzazione mondiale del commercio» e dimostrano che Washington «non si considera più tenuta alle norme della legge commerciale internazionale».