Come l’agorà greca, l’innovazione è un disordine rigoroso. Un luogo di scambio, riflessione e confronto, dove le idee possono circolare liberamente perseguendo un movimento che genera energia. Da ottimisti impenitenti, riteniamo che tale energia sarà probabilmente positiva e tale convincimento diventa tanto più corretto quanto più al ragionamento si applica un metodo rigoroso.
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L’innovazione trova cittadinanza piena quando accoglie la sfida di dotarsi di argomenti solidi, sa contemperare la tecnica con l’etica e compie lo sforzo di conoscere l’esistente, per poter introdurre i cambiamenti senza muoversi come il proverbiale elefante nella cristalleria. Verrà il tempo per riportare le idee più promettenti entro il quadro del fattibile, per ora godiamoci un viaggio in dieci tappe.
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1 | CO-CREAZIONE: ovvero un modo per introdurre le nuove tecnologie in un contesto di business (bancario ma non solo) collaborando con i clienti, con le startup, con l’accademia e, perché no?, anche con i regolatori per massimizzare il risultato finale e creare maggior valore per tutti.
2 | FINFLUENCER: un popolo di divulgatori in ambito finanziario. Si tratta di una categoria di attori che abitano gli schermi dei nostri smartphone e spiegano con toni accattivanti i concetti più complessi del mondo bancario. Occorre però fare attenzione, distinguere le opportunità di collaborazione per aumentare le competenze del grande pubblico dai rischi di una informazione inesatta o, a volte, anche fraudolenta.
3 | METAVERSO: era in gran voga un paio di anni fa, ora pare risucchiato nel vortice della fast-technology (analoga al fast-fashion). E se in realtà le cose non stessero proprio così? Il web3 e le piattaforma immersive sono invece più vive che mai e ha senso esplorare le modalità con cui estendere le nostre vite digitali e creare un contesto in cui apprenderemo, collaboreremo, giocheremo, socializzeremo e acquisteremo.
4 | FINTECH: è “la” parola, una fra le più utilizzate negli ultimi anni. Lasciati alle spalle i facili entusiasmi del passato, è chiaro che l’avanzata è molto più graduale, richiede sapiente combinazione di competenze e tecnologia, per ridisegnare l’esperienza dei clienti finali mantenendo la loro fiducia.
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5 | QUANTUM COMPUTING: tra tutte le tecnologie la più ostica, a tratti fantascientifica, e non potrebbe essere altrimenti dato che è basata sulle leggi della fisica quantistica. Eppure promette di dare una potenza di calcolo mai vista prima. Da qui a immaginare in che modo sarà in grado di riscrivere le dinamiche di servizi e relazioni tra utenti e banche però ce ne corre, ed ecco che ci serve un bel dibattito.
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6 | EDTECH: ovvero come entrare nel mondo dei giovani (ma non solo) per rendere in modo semplice i concetti più complessi del mondo bancario e finanziario. Un mix fra educazione finanziaria (purché sorretta da una solida etica e un approccio rigoroso) e nuove forme di marketing nell’era di TikTok, che stanno cambiando già oggi il modo di comunicare delle banche in Italia.
7 | ARTIFICIAL INTELLIGENCE: se ne è parlato talmente tanto che ogni parola sembra superflua. Eppure, ancora regna la confusione fra realtà dei fatti e racconti che sanno di science-fiction. L’evoluzione delle macchine ha radici ormai lontane, ma ogni svolta sembra portarci più in là. Rimane il fatto che nessuna tecnologia ci esimerà mai dallo sforzo di comprendere e guidare ogni cambiamento nel segno della consapevolezza.
8 | SUPERAPP: ovvero una forma di all-in-one del mondo digitale. Certo poi la sfida è l’usabilità, perché per mettere ordine in un mondo complesso e articolato ci insegnano che occorre mettere ogni cosa al suo posto (ovvero ogni servizio nella sua app). E se non fosse così?
9 | OPEN DATA: un nuovo paradigma di economia che ha preso vita nel mondo dei pagamenti e si estenderà a breve in quello della finanza in generale. Mentre attendiamo le API prendano il posto delle antiche “visure” per accedere ai registri pubblici, si cerca di trovare nuovi modelli di servizio in grado di creare soluzioni più efficaci e personalizzate e così rispondere a concreti bisogni del mercato.
10 | DIGITAL WALLET: uno dei termini più inflazionati del momento, che mettono insieme il concetto di portafoglio (che sia mobile, digitale, elettronico…) con quello di portadocumenti in un ibrido non sempre di facile decodifica. Vale la pena quindi interrogarsi sulle interazioni, sul controllo dei dati personali e sulle responsabilità che definiscono la nuova filiera che lavora e lavorerà intorno a questi concetti.
Ora che le abbiamo svelate, non resta che compiere questo viaggio e vedere dove ci porta, sapendo che non ogni tappa porterà davvero verso ciò che siamo già oggi in grado di prevedere. Ma del resto, that’s innovation!