In audizione nella sala del Mappamondo di Montecitorio, alla presenza delle commissioni riunite Attività produttive di Camera e Senato, il presidente di Stellantis, John Elkann, ha parlato delle priorità per Stellantis e l’automotive in merito alla competitività a livello europeo e intercomunitario.
Cosa dovrebbe fare l’UE per l’automotive secondo Elkann?
Per John Elkann, l’Unione Europea: «Dovrebbe far scendere i prezzi dell’energia e agire sul mix di fonti energetiche anche con l’adozione di misure per l’autogenerazione di energia negli impianti produttivi. Oggi manca un sentiero chiaro e definito delle misure per garantire competitività del settore, oltre allo svantaggio strutturale per costo manifatturiero». E continua: «L’UE ha davanti a se una grande sfida con la Cina per la produzione di batterie. Oggi le aziende cinesi e asiatiche hanno il primato del mercato, anche in termini di tecnologia. La rigida politica climatica non ha creato adeguate condizioni industriali che la favoriscano ma un mercato frammentato e non omogeneo». E arrivando ai numeri, il presidente di Stellantis spiega: «Nel 2024, i piccoli mercati contavano una quota di immatricolazione dei veicoli elettrici del + 30% rispetto al 2023, ma questo non accade, invece, nei mercati principali come quello tedesco, francese, spagnolo e italiano, dove la crescita non supera il 17%, con l’Italia che si muove solo del 4% in 2 anni. La mancanza di colonnine scoraggia gli acquirenti dall’acquisto dei veicoli elettrici, il ritmo di installazione è troppo lento e quasi il 60% delle stazioni di ricarica dell’Europa si trova in Germania, Francia e Olanda. In Italia ce ne sono solo un terzo rispetto all’Olanda e, per questo motivo la CEA ha chiesto all’UE di intervenire usando gli strumenti a disposizione per rendere la ricarica facile, accessibile a tutti e veloce, oltre che conveniente da un punto di vista economico».