Dopo che Donald Trump ha deciso di sospendere i dazi – tranne che per la Cina – per 90 giorni alcuni politici americani hanno accusato il presidente USA di insider trading, puntando il dito contro un post pubblicato sul suo profilo Truth nel quale a lettere maiuscole invita i propri follower a comprare azioni, aggiungendo la sigla DJT, il codice con cui in Borsa è identificata la sua Trump Media & Technology Group Corp. Il titolo ieri è salito del 22%. C’è chi accusa il capo della Casa Bianca di aver manipolato il mercato, perché il post ha preceduto di alcune ore l’annuncio della sospensione delle tariffe.
Cos’è l’insider trading?
L’insider trading è l’acquisto o la vendita di strumenti finanziari (come azioni o obbligazioni) basato su informazioni riservate, non ancora disponibili al pubblico, che potrebbero influenzare significativamente il prezzo di quei titoli. Chi compie queste operazioni sfrutta dunque un vantaggio informativo sleale rispetto agli altri investitori, violando il principio di parità di accesso alle informazioni che dovrebbe regolare i mercati finanziari.
Chi sono gli insider?
Gli insider sono persone che, per il loro ruolo o posizione, hanno accesso a informazioni privilegiate. Possono essere dirigenti, membri del consiglio di amministrazione, dipendenti, consulenti o anche politici. Pure chi riceve una “soffiata” e agisce di conseguenza può essere considerato colpevole di insider trading.
Perché è illegale?
L’insider trading mina la fiducia degli investitori nei mercati finanziari. Se alcuni partecipanti possono ottenere profitti grazie a informazioni non accessibili a tutti, si genera un’ingiustizia che può allontanare gli investitori e compromettere l’integrità del mercato. Per questo motivo, la legge vieta l’uso di informazioni privilegiate per effettuare operazioni finanziarie.