Ci sono troppi insegnanti attivi sulla piattaforma OnlyFans. Così, una commissione di giuristi, d’intesa con il ministero dell’Istruzione, è al lavoro per vagliare un codice etico comportamentale che sia in linea con le linee guida della pubblica amministrazione. La decisione arriva dopo l’ultimo caso che ha interessato una maestra d’asilo e bodybuilder della provincia di Treviso.
Leggi anche: Blackout all’aeroporto di Heathrow: quanto rimarrà fermo lo scalo e cosa sappiamo finora
Il caso di Treviso
La Fism (Federazione italiana scuole materne) di Treviso è intervenuta sul caso dell’insegnante di scuola materna stilando un codice etico per disciplinare il comportamento degli insegnanti anche sui social. Il testo verrà votato nella prossima assemblea provinciale del 30 aprile. Il presidente della Federazione ha dichiarato che «decoro e riservatezza dovrebbero essere parte del bagaglio di ciascun insegnante» specificando che si tratta di «una questione delicata che stiamo cercando di trattare con la dovuta cautela. Per tutelare i bambini, le famiglie e le insegnanti che rischiano di finire vittime dell’onda mediatica creata dal caso. Quando si ha a che fare con le persone, in particolare i minori, la prudenza non è mai troppa». La maestra adesso rischia le dimissioni o il licenziamento.
Un codice comportamentale per gli insegnanti
Il ministero dell’Istruzione, ritenendo che, come già accade per i dipendenti pubblici, questi debbano «evitare dichiarazioni, immagini o commenti che possano danneggiare il prestigio o l’immagine dell’amministrazione», sta lavorando – con l’aiuto di una commissione di giuristi – a un codice ufficiale per tutto il personale scolastico italiano che contiene un capitolo dedicato all’uso dei media e dei social, in linea con il Codice di comportamento nazionale per i dipendenti pubblici. Il nuovo Codice conterrà indicazioni di comportamento per i docenti e il personale scolastico ed è stato già sottoposto a una commissione di giuristi, d’intesa con il Mim. Nel già esistente vademecum per la pubblica amministrazione, nel capitolo dedicato ai mezzi di informazione e ai social network si legge: “le amministrazioni si possono dotare di una ‘social media policy’ per ciascuna tipologia di piattaforma digitale”, che “deve individuare le condotte che possono danneggiare la reputazione delle amministrazioni”. Stefano Cecchin, referente regionale di Fism, ha detto: «Pur restando la libertà personale in questa storia c’è un problema non da poco, il rapporto di fiducia con le famiglie che affidano i loro figli alle nostre realtà potrebbe essersi incrinato».