A riportare la notizia è Business Insider, secondo cui la divisione DeepMind di Google, specializzata in Intelligenza artificiale, avrebbe fatto sottoscrivere ad alcuni talenti del settore in Gran Bretagna contratti che, tra le clausole, imporrebbero al dipendente di non lavorare affatto pur di evitare l’eventualità che la figura venga assunta dalla concorrenza. Questo periodo sabbatico imposto dovrebbe durare fino a un anno.
Cosa sono i noncompete agreements
Come si legge su TechCrunch negli Stati Uniti lo scorso anno la Federal Trade Commission ha vietato questi accordi, definiti come noncompete agreements. Questo però non impedisce a quanto pare a Google di sottoporli ai dipendenti in Europa. La questione va analizzata su più livelli: anzitutto è un sintomo di quanto sia alta ormai la competizione tra i colossi del settore, al punto che c’è chi è disposto a pagare un dipendente per non fare nulla pur di non vederlo abbracciare la concorrenza. D’altra parte per un professionista l’inattività – per quanto ben pagata – rischia di tradursi in frustrazione.
Basta poi guardare alla storia delle società AI americane per farsi un’idea di quanto la leadership attuale degli Stati Uniti sia frutto della circolazione libera dei talenti. Fondata quasi dieci anni fa OpenAI è stata un fucina di talenti notevole: dall’azienda ex dipendenti sono usciti nel corso degli anni per fondare altre realtà. La più famosa è senz’altro Anthropic dei fratelli Amodei. Nei mesi scorsi anche Mira Murati, ex CTO, ha lanciato la sua startup, così come il cofounder Ilya Sutskever.
Dear @GoogDeepMind ers, First, congrats on the new impressive models.
— Nando de Freitas (@NandoDF) March 26, 2025
Every week one of you reaches out to me in despair to ask me how to escape your notice periods and noncompetes. Also asking me for a job because your manager has explained this is the way to get promoted, but…
Lo scontro sui noncompete agreement è finito anche su X, con il VP dell’AI di Microsoft, Nando de Freitas, che ha scritto rivolgendosi a colleghi e aspiranti dipendenti delle Big Tech: «Non firmate questi contratti. Nessuna corporation americana dovrebbe avere tanto potere, soprattutto in Europa. È un abuso di potere, che non giustifica alcun fine».