La società quotata ha attivato nei giorni scorsi il cosiddetto Chapter 11, proprio per evitare la bancarotta e saldare le passività. Nikola, società innovativa americana un tempo promessa nel campo dei camion a idrogeno, ha comunicato l’intenzione di vendere tutti i propri asset tecnologici entro aprile. Sarebbero in corso trattative con tre differenti compratori, di cui non si conosce il nome, ma potrebbero non bastare ed è per questo che le prossime settimane saranno fondamentali per i conti.

Cosa sta succedendo alla startup Nikola?
Il caso di Nikola non è isolato, come abbiamo documentato in questo articolo: il settore automotive è in difficoltà in varie parti del mondo e le società innovative soffrono tanto quanto le grandi case a quattro ruote (se non di più). Ad oggi le passività dell’azienda ammontano a oltre 1 miliardo di dollari.
A pesare sulla sorte di Nikola è stata anche la vicenda dell’ex Ceo Trevor Milton, accusato di frode e dimessosi nel 2020. Nel corso degli anni la società, secondo i critici, non avrebbe garantito una sufficiente trasparenza rispetto allo stato di avanzamento tecnologico e alle reali capacità produttive dell’azienda.
Ad oggi Nikola ha a disposizione appena 47 milioni di dollari. Quotatasi nel 2020 con una valutazione da 30 miliardi di dollari, non è mai arrivata a produrre i propri camion in scala: come evidenzia il Guardian nel terzo trimestre 2024 ha realizzato 83 mezzi con una perdita netta di quasi 200 milioni di dollari e nel secondo trimestre 77, con una perdita netta di quasi 134 milioni di dollari.