Nel 2025 sarà ancora possibile avere il bonus casa per i pannelli solari e fino al 31 marzo c’è tempo per richiedere il contributo a fondo perduto del 40% per chi decide di installare impianti destinati all’autoconsumo nei Comuni con meno di 5.000 abitanti. . È stata istituita la piattaforma digitale Suer – Sportello unico per le energie rinnovabili – che consentirà di semplificare le procedure di autorizzazione e attivazione degli impianti anche finalizzati alla creazione di gruppi di autoconsumo.
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Come ottenere il bonus per i pannelli solari
Dalla nuova piattaforma Suer si centralizzano le procedure relative alle richieste di autorizzazione per impianti a fonti rinnovabili. Il sito web sarà completamente interoperabile con i sistemi informatici già esistenti a livello nazionale, regionale e locale. Per chi intende installare pannelli solari sulla prima casa è stato confermato anche per il 2025 il bonus del 50%. L’aliquota è, invece, ridotta invece al 36% per le seconde case, se non ci saranno modifiche al testo della manovra presentato al governo. Si tratta di un contributo rivolto ai nuclei familiari a basso reddito. Per il biennio 2024/2025, la dotazione messa sul tavolo dal governo ammonta a 200 milioni di euro e la famiglia che ne beneficia può trattenere per sé il 100% dell’energia prodotta. Le risorse economiche, suddivise a livello regionale, sono dedicate alle unità immobiliari residenziali «di famiglie in condizione di disagio economico». Il fondo è, infatti, finalizzato alla copertura dei costi di installazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte solare fotovoltaica, comprensivi di una serie di servizi: polizza multi-rischi, manutenzione e monitoraggio delle performance dell’impianto. Le risorse sono suddivise così: 80 milioni di euro all’anno ad Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia; 20 milioni di euro alle restanti. Le domande possono essere presentate dal 5 luglio 2024 fino al 31 dicembre 2024 fino a esaurimento fondi.
Le agevolazioni per gli impianti di autoconsumo
Se si decide di realizzare un impianto al servizio di un Gruppo di autoconsumo in un Comune con meno di 5.000 abitanti, in alternativa al bonus del 50% è possibile possibile richiedere il contributo del 40% a rimborso dei costi sostenuti. Il Gruppo di autoconsumo può essere costituito a livello condominiale o nelle villette con più appartamenti, diversi proprietari e diverse utenze. Il contributo, previsto dal PNRR, è riconosciuto per gli impianti di produzione di potenza non superiore a 1 MW, che devono entrare in esercizio entro diciotto mesi dalla data di ammissione al contributo e, comunque, non oltre il 30 giugno 2026. Alla data di invio della domanda di finanziamento, il Gruppo di autoconsumo dovrà essere già costituito. Sarà possibile presentare la domanda fino al 31 marzo 2025, fatto salvo il preventivo esaurimento delle risorse disponibili che verrà comunicato sul sito del GSE. Per chi intende attivare progetti di questi tipo è più facile effettuare le necessarie verifiche grazie all’aggiornamento della mappa interattiva delle cabine primarie. Si tratta di un servizio fornito dal Gse che consente di individuare più facilmente le aree convenzionali associate a specifici punti di connessione. Ora è possibile effettuare ricerche nella mappa non solo tramite indirizzo o coordinate geografiche, ma anche attraverso il codice POD o quello identificativo dell’area convenzionale. Questo sistema di localizzazione permette di verificare con precisione se i punti di connessione rientrano all’interno dell’area della stessa cabina primaria, requisito fondamentale per la condivisione dell’energia prodotta.