«Abbiamo bisogno di un massiccio aumento della Difesa, senza alcun dubbio». Anche se l’argomento dell’incontro odierno era incentrato sul futuro dell’automotive europea, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha voluto tornare su uno dei temi più attuali per il futuro e la stabilità del Vecchio continente, ovvero la sicurezza e la Difesa.
La settimana è cominciata con un segnale importante da parte delle Borse: diversi titoli di settore – quello di Leonardo su tutti – hanno mostrato l’urgenza percepita dagli investitori sul fronte della Difesa. Mentre scriviamo il titolo dell’ex Finmeccanica sfiora il 13% e quello di Iveco (che produce veicoli anche per l’esercito) il 10%. «Vogliamo una pace duratura, ma una pace duratura può essere costruita solo sulla forza – ha ribadito von der Leyen -. E questo significa cominciare rafforzando noi stessi. Questo è lo scopo del piano che presenterò domani agli Stati membri».
Second:
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) March 2, 2025
We need a massive surge in European Defence.
At Thursday’s European Council, I will present a plan to rearm Europe to our Member States.
Lasting security is build on strength. pic.twitter.com/yhb2zHnbXg
Rearm Europe: quali sono gli obiettivi dell’Unione Europea
Dopo il colloquio di settimana scorsa alla Casa Bianca tra Donald Trump e Volodymyr Zelenskyy, il dibattito sulla necessità da parte dell’Europa di pensare a un futuro meno legato e dipendente dagli Stati Uniti ha subìto un’accelerazione. Domenica a Londra si sono incontrati diversi leader europei che non hanno intenzione di disinteressarsi del futuro di Kiev e dunque sarebbero pronti a potenziare gli aiuti militari.
«Dobbiamo riarmare l’Europa», ha detto von der Leyen a Londra rispetto al piano Rearm Europe, rendendo l’idea dei piani della Commissione ora che negli Stati Uniti c’è perfino l’ipotesi, sostenuta da Musk, che gli USA possano uscire dalla NATO e dall’ONU. «Abbiamo bisogno di un massiccio rafforzamento della Difesa europea. Giovedì, al Consiglio europeo, presenterò ai nostri Stati membri un piano per il riarmo dell’Europa».
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Perché è difficile formare un esercito europeo?
Sul piano Rearm Europe al momento non conosciamo i dettagli. Sulla necessità di comporre un esercito europeo l’Europa discute fin dalle origini. Le varie nazioni hanno però sempre preferito puntare su una Difesa statale, senza cedere sovranità su un argomento così strategico. Ora che gli Stati Uniti e la Russia sembrano intenzionati a siglare una pace senza un coinvolgimento di Kiev, le cose si complicano per Bruxelles. Il progetto della Comunità Europea di Difesa (CED) risale al secondo dopoguerra e venne boicottato dalla Francia.
Come spiega l’ISPI, Kiev avrebbe bisogno di 100mila soldati a garanzia del rispetto di un ipotetico cessate il fuoco con Mosca, ma non esistono al momento le risorse per raggiungere numeri simili. “Oggi – si legge sul sito dell’Istituto – gli effettivi che compongono le fila degli eserciti europei sono meno della metà che vent’anni fa. E la situazione si aggrava se si guarda ai mezzi a disposizione. La Germania dispone di un ventesimo dei carri armati in forza alla Bundeswehr alla fine della Guerra fredda. La Francia un decimo, il Regno Unito un sesto. Va peggio per l’artiglieria, che ha dimostrato la propria efficacia in Ucraina: gli obici oggi disponibili nei tre principali eserciti europei sono meno di un decimo rispetto a quanti fossero nel 1992″.
Subito dopo la vittoria alle ultime elezioni in Germania il Cancelliere in pectore tedesco Merz ha avviato le trattative per dare vita a un fondo da 200 miliardi di euro dedicato alla Difesa. Un primo passo verso il Rearm Europe?