La miglior vendetta si consuma lentamente. Come la rivincita che Jeremy Clarkson, giornalista britannico noto per le sue recensioni spigolose e sopra le righe, si è appena preso su Elon Musk. I due litigano da parecchio tempo, ovvero dal 2008. Quando Clarkson provò la Tesla Roadster. Un test su strada che non piacque affatto al futuro numero 1 del Doge. Ma andiamo con ordine.
Le origini della lite tra Clarkson e Musk
La prima – e ultima – volta in cui Jeremy Clarkson provò a Top Gear una Tesla accadde un po’ di tutto. L’auto venne persino ripresa mentre si scaricava nel bel mezzo del test e mestamente spinta all’hangar del programma. Jeremy affermò che la Roadster si fosse scaricata dopo 80 km e che ci vollero 16 ore per ricaricarla, inoltre, il giornalista riportò che i freni non funzionavano più dopo le prove sul circuito. «I guasti sono preparati e le dichiarazioni corrispondono al falso», la risposta di Tesla, che trascinò programma ed editore in tribunale.
Vicenda chiusa? Non proprio, perché Elon Musk da allora non solo ha impedito a Jeremy Clarkson, James May e Richard Hammond di testare altre Tesla nelle riprese del programma televisivo (i test in Top Gear sono ripresi dopo che i tre hanno lasciato la BBC) ma ha anche speso giudizi poco lusinghieri sulla trasmissione: «Il suo show riguarda più l’intrattenimento che la verità e credo che molta gente se ne renda conto, ma non tutti».

E neanche il passaggio dei tre giornalisti britannici ad Amazon Prime Video aveva ricucito lo strappo, con Clarkson che, provando una Tesla, era apparso in video circondato da avvocati per premunirsi dal rischio di altre cause.

«Elon Musk ha portato la BBC in tribunale sulla questione e ha perso. Ha perso anche l’appello. So che nessuno mi crede», ha ribadito l’ex star di Top Gear solo lo scorso settembre, mentre era in tour per pubblicizzare l’uscita di The Grand Tour One For The Road. «Nel corso degli anni – ha aggiunto sempre Clarkson – a Top Gear abbiamo fatto arrabbiare un sacco di gente. Ma i nostri test su strada sono sempre stati scrupolosamente equi».
Jeremy Clarkson sulle difficoltà di Tesla
Ma perché ne stiamo parlando ancora? Perché è stato lo stesso giornalista a scriverne sul Times. «Naturalmente, mi piacerebbe ricordare a tutti voi conducenti di Tesla che vi avevo avvisati 17 anni fa che non sarebbe venuto niente di buono dalla vostra scelta di acquisto. Ma non mi avete ascoltato. Avete scelto di credere al signor Musk», ha commentato Jeremy Clarkson parlando della situazione non facile attraversata dalla Casa texana. «E ora, a causa della folla, devi parcheggiare la macchina in un garage chiuso, usare i mezzi pubblici e abituarti al fatto che, mentre fai la coda in questo mondo sempre più isterico e spiacevole, alcune persone ti supereranno con le loro vere auto e ti chiameranno co****** sull’autobus», ha aggiunto irridente.

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Clarkson torna per l’ennesima volta sul motivo del contendere: «Musk era molto arrabbiato per questo e ci ha fatto causa per diffamazione sostenendo che avessi un problema con le auto elettriche e che avessi scritto l’articolo prima ancora di mettere piede in macchina. Ha perso la causa e l’appello, ma non si è mai veramente ripreso. Sostiene ancora che fossi di parte e che abbiamo fatto finta che la sua macchina si fosse rotta quando non era così».

Quindi sornione aggiunge: «Sono sempre stato scrupolosamente imparziale con le mie recensioni di auto. Musk sosteneva che non lo fossi. E questa è la mia rivincita. E ciò che rende la cosa così succosa è che sta venendo criticato dalle stesse persone che lo avevano messo sul piedistallo in primo luogo». Per Clarkson la situazione contingente si riassume insomma in un proverbio assai noto: «ho semplicemente aspettato sulla riva del fiume che il suo corpo galleggiasse. E ora è successo».
Il giornalista britannico comunque ribadisce l’idiozia manifestata da chi distrugge le Tesla parcheggiate: «Ci sono tutti quegli sciocchi illusi che hanno comprato una delle auto della compagnia. Hanno preso la loro decisione di acquisto in buona fede e lavorano sodo per pagarle ogni mese. Anche se penso che non sia altro che un elettrodomestico bianco con le ruote, è il loro orgoglio e la loro gioia. Quindi non è giusto che qualcuno con le ascelle pelose e senza lavoro gli dia fuoco». Frasi che lasciano intendere che la querelle tra Elon Musk e Jeremy Clarkson sia ben lungi dall’essere realmente alla fine.
Le difficoltà di Tesla in Europa
Intanto nelle ultime ore sono arrivati dati molto eloquenti dal mercato automobilistico europeo. Mentre secondo ACEA, l’associazione dei costruttori che operano nel Vecchio continente, le immatricolazioni di vetture elettriche nei primi due mesi del 2025 sono state 255.489, segnando perciò una crescita del 28,4% sullo stesso periodo dell’anno scorso, Tesla ha invece immatricolato soltanto 16.888 vetture in tutta Europa, con un calo del 40,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per la precisione, allargando ai primi due mesi dell’anno il calo è stato del 42,6%, con una quota di mercato scesa all’1,4% rispetto al 2,3% del 2024. Guardando alla sola Ue (quindi focus sui 27 Paesi membri) le immatricolazioni della Casa di Elon Musk si sono di fatto dimezzate (-49%) su base annua a gennaio e febbraio, attestandosi a 19.046 veicoli e una quota di mercato dell’1,1%.