«L’Italia ha uno stock immobiliare molto datato, con età media degli immobili residenziali superiore ai 50 anni. In più il tasso di consumo di suolo è tra i più alti. Noi siamo specializzati nella gestione di situazioni complesse, tra cui immobili abbandonati e aree degradate o sottoutilizzate. Ma che, se analizzate nella giusta prospettiva, possono essere rigenerate e valorizzate». Daniele Levi Formiggini, Head of Real Estate Services di ARECneprix, ci ha spiegato come opera l’Asset Management Company del Gruppo illimity che si occupa della gestione di asset e aziende in difficoltà.
Cosa fa ARECneprix
«Siamo un operatore capace di intervenire sul credito e anche sul sottostante immobiliare – ha aggiunto –. Cerchiamo di massimizzare il valore dell’asset». In questa intervista a StartupItalia Levi ci ha presentato alcuni progetti portati avanti a Roma, che hanno restituito e restituiranno alla comunità luoghi abbandonati, con attenzione alla sostenibilità economica e sociale.
ARECneprix opera mescolando le competenze, unendo quelle in ambito finanziario a quelle del settore real estate. «Abbiamo una doppia anima, e la capacità di combinare questi elementi è il nostro elemento distintivo». Uno degli esempi più importanti riguarda No.Mo District, a Roma. Siamo a nord, a ridosso del Grande Raccordo Anulare, vicino alla Bufalotta e a Porta di Roma. «Una zona strategica, tra le più vivaci dal punto di vista immobiliare. Qui abbiamo messo insieme diverse proprietà su una superficie di 200mila metri quadrati e abbiamo avviato uno sviluppo molto importante».
Levi ha sottolineato che nei prossimi anni è previsto un maxi investimento di 100 milioni di euro per sviluppare residenze, servizi e spazi commerciali, con focus sulla sostenibilità. «Siamo intervenuti come creditore per sbloccare una situazione complessa, tramite il fondo immobiliare “Tulipa”, fondo di investimento alternativo, partecipato al 100% dal fondo Olympus e gestito da Finint Investments con ARECneprix».
Il progetto all’ex Fiera di Roma
Sempre a Roma, ARECneprix è intervenuta su ex Fiera di Roma, lungo via Cristoforo Colombo. «È una delle più grandi aree dismesse della Capitale: oltre 70mila metri quadrati. La zona è stata ferma per 20 anni con infinite vicissitudini urbanistiche, sbloccate solo nel 2020 con l’approvazione della variante, anche grazie al nostro ruolo». L’intervento riguarderà circa 40mila metri quadrati di residenza libera, social housing, uffici e attività commerciali. «Siamo vicini al termine di un concorso internazionale che ha visto decine di studi di architettura impegnati per proporre un masterplan».
Talenti Village, riqualificare un centro commerciale
C’è poi Talenti Village, a Roma, nell’omonimo quartiere che, secondo Levi, sarà uno dei prossimi «place to be» nella Capitale. Si tratta di un centro commerciale, protagonista di un programma di rilancio e valorizzazione curato da ARECneprix insieme a Svicom per attrarre le persone con una nuova offerta e diventare un punto di aggregazione per gli abitanti.
«Siamo stati sempre fortemente convinti delle potenzialità di Talenti Village e per questo abbiamo messo in atto un programma di valorizzazione a 360 gradi che potesse restituire all’asset il suo ruolo sociale come centro di prossimità orientato al quartiere e alla comunità locale. I risultati dal rilancio ad oggi parlano chiaro, con un incremento record delle affluenze – arrivate già oltre i 4 milioni di visitatori, con una crescita del 47% negli ultimi due anni – e del fatturato, cresciuto nello stesso periodo di oltre il 19%». Il progetto è stato recentemente premiato anche in occasione dei CNCC Italy Awards 2024, il riconoscimento annuale dedicato ai CentriCommerciali, nelle categorie di Brand Awareness & (Re)positioning (Best of Category) e Corporate Social Responsibility.
ARECneprix ha in gestione decine di progetti, con centinaia di asset, e lavora anche a supporto di fondazione illimity nei progetti di rigenerazione degli asset immobiliari donati al territorio. A Cesenatico, per esempio, StartupItalia ha raccontato la storia dell’Albergo Etico. «Lavoriamo su tutte le scale – ha aggiunto Levi -. Partiamo da un’analisi molto approfondita del territorio e delle sue necessità, così come della sostenibilità economica dell’intervento e delle potenzialità di sviluppo urbanistico».