La Bei (Banca europea per gli investimenti) finanzia con 20 milioni di euro la startup italiana Tau Group, che ha sede a Torino e Berlino. Negli scorsi mesi la società ha raccolto un milione e mezzo in un’operazione guidata da MITO Technology e a cui ha partecipato anche CDP Venture Capital. Con queste nuove risorse l’azienda punterà sul proprio cavo ad alte prestazioni per applicazioni automobilistiche per aumentarne la capacità produttiva dalle attuali 2mila a 12mila tonnellate all’anno entro il 2027.
Francesco Taiariol, Ceo di Tau Group, ha commentato così il finanziamento ottenuto da Bei: «Questo supporto ci consentirà di continuare a espandere la capacità produttiva e ottimizzare ulteriormente il processo DryCycle per la produzione del filo, componente essenziale dei motori elettrici».
Cosa fa Tau Group
Fondata nel 2013, la società ha raccolto finora 35 milioni di euro. Nel corso degli anni si è specializzata nella produzione di cavi e componentistica per i motori delle auto elettriche, con la possibilità di applicare la tecnologia anche in ambiti come energia e agricoltura. Una delle tematiche chiave dell’elettrico riguarda il riciclo dei materiali, pratica che per forza di cose non può avere un impatto gravoso sull’ambiente.
Il processo DryCycle è stato brevettato da Tau Group e come riporta l’azienda è in grado di ottenere risultati equiparabili al processo tradizionale in un unico passaggio perché elimina l’uso di solventi, riduce il consumo energetico e minimizza gli scarti di produzione. La società ha uno stabilimento di produzione a Torino, dove saranno investiti i 20 milioni di euro di Bei.
«L’uso del filo nei motori elettrici è stato un processo complesso fino ad ora – fa sapere la startup – che richiede diversi stadi di evaporazione e solventi dannosi per l’ambiente. Il processo DryCycle, brevettato da Tau Group, ha un solo passaggio e produce risultati uguali o migliori rispetto al processo tradizionale. Non richiede l’uso di solventi, riduce il consumo di energia e riduce al minimo i rifiuti durante la produzione».