Nella giornata di oggi milioni di italiani rientreranno al lavoro e tantissimi probabilmente prima di varcare con animo mesto la soglia dell’ufficio entreranno anzitutto al bar di fiducia per un rito cui è davvero difficile rinunciare: il caffè del mattino.
Ma anche qui si avrà la prima brutta sorpresa del 2025, perché caffè e cornetti rischiano di essere più cari rispetto a quanto ricordassimo a dicembre. Tutta colpa dei rincari dei prezzi all’ingrosso di caffè, cacao e cioccolato di cui StartupItalia ha già dato conto durante le feste.
Secondo i dati riportati da Assoutenti, il prezzo medio del caffè al bar ormai in quasi tutta la Penisola raggiunge gli 1,21 euro, il 18,1% in più rispetto al 2021. Già coi rincari registrati nel corso dei 12 mesi appena archiviati, la spesa complessiva ha raggiunto i 7,26 miliardi nel 2024.
Le città in cui costa di più il caffè al bar
Città che vai, prezzi che trovi. Bolzano è saldamente in testa alla classifica delle città italiane dove l’espresso costa di più, con una media di 1,38 euro a tazzina, seguita da Trento (1,35 euro) e Pescara (1,34 euro), la città italiana con un primato tutt’altro che positivo, quello per il rincaro più pesante (+34% dal 2021) per le consumazioni al bancone. Sale a 1 euro il prezzo nella città più economica, Catanzaro. Prezzi tutto sommato contenuti nella capitale: 1,12 euro è quanto si paga per il caffè al bancone a Roma ma col Giubileo si rischiano sorprese.
Chicchi d’oro
Il rally nei principali mercati del 2024 ha portato un chilo di caffè a valere in media 12,66 euro, mentre nel 2021 ne costava 8,86: l’aumento medio è del 42,8%. Lo stesso chilo presenta però valori differenti anche all’interno del nostro Paese: a Trieste lo si paga di fatto 14,34 euro mentre Catanzaro circa 4 euro meno: 10,36 euro/kg.
Anche il cornetto costa di più
Ma i rincari che accolgono gli italiani al rientro al lavoro non si fermano alla bevanda necessaria per trovare le energie di riprendere con la routine quotidiana. Pure cornetti, brioches e biscotti costano molto di più.
Dal 2021 a oggi il valore del burro sugli scaffali ha registrato un aumento del 48,8%, toccando i 13,35 euro medi al chilogrammo a fine 2024. I rincari maggiori toccheranno ai torinesi costretti a sborsare l’equivalente di 15,85 euro per un chilo (il prezzo medio più alto d’Italia), mentre nell’altra “ex capitale d’Italia”, Firenze, si registra il prezzo più economico: oltre cinque euro meno, per un valore di 10,07 euro a panetto di un kg.
Meglio darci dentro subito con la dieta post festività e lasciare nelle teche le brioches, specie quelle al cioccolato dato che qui si ha una vera e propria combo di rincari causata anche dalla corsa del prezzo del cacao. La tipica tavoletta da cento grammi è passata da un prezzo medio di 1,26 euro nel 2021 a quello di 1,60 euro dello scorso dicembre, con un rincaro del 27%. Palermo è la località dove il cacao costa di più, con una media di 2,08 euro a confezione, mentre Milano è al secondo posto (1,73 euro). I prezzi più bassi si trovano invece ad Aosta (1,41 euro) e Trento (1,42 euro). Insomma, buon rientro a digiuno.