La digital health tech startup Lilac-Centro DCA che, attraverso una rete di professionisti si occupa di trattare l’anoressia, la bulimia, il disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating) e altri disturbi legati all’alimentazione, ha chiuso un round di finanziamento da 693mila euro. La somma è stata raggiunta grazie a un follow-on da 560mila euro e a una conversione SAFE (Simple Agreement for Future Equity) da 133mila euro. Tra gli investitori spiccano Personae, il programma dedicato al welfare parte della Rete Nazionale Acceleratori di CDP Venture Capital, e SocialFare Seed. Completano l’investimento Sullivan Venture, Generaimprese e Milano Venture, Marta Basso, imprenditrice e esperta in digital marketing e Sergio Liscia, business angel e VP & General Manager of Legal Software presso Wolters Kluwer Legal & Regulatory.
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Quando e come è nata Lilac?
Fondata a Bari nel 2023 da Giuseppe Magistrale e Filippo Perotto come evoluzione di una rete di professionisti attiva dal 2020, Lilac-Centro DCA è nata con l’obiettivo di creare un modello innovativo per il trattamento dei disturbi alimentari, combinando supporto psicologico e nutrizionale con strumenti tecnologici avanzati, accompagnando i pazienti verso la guarigione con una cura multidisciplinare personalizzata.
Il round di Lilac
I fondi raccolti in questo round serviranno per l’espansione dei servizi a livello nazionale, potenziando l’accessibilità alle cure, la rete di professionisti – psicologi, nutrizionisti e professionisti della salute – e lo sviluppo della piattaforma AI-driven per il trattamento personalizzato dei disturbi alimentari. Con questo investimento, Lilac si propone di colmare il gap esistente, offrendo a milioni di italiani affetti da disturbi alimentari l’accesso a cure specializzate e personalizzate.