PlantBit, spin-off specializzato in agritech del Cnr, con il suo biosensore “Bioristor”, ha incassato un finanziamento da 200mila euro guidato da Scientifica Venture Capital affiancata da Terra Next, programma di accelerazione dedicato a startup e PMI innovative nel settore della bioeconomia, nato dall’iniziativa di CDP Venture Capital con la partecipazione di Intesa Sanpaolo Innovation Center e con il supporto di Cariplo Factory.
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Il biosensore di PlantBit
Il team di PlantBit ha sviluppato Bioristor, un biosensore che monitora in tempo reale le condizioni di salute delle piante, fornendo dati precisi sulle loro effettive esigenze, come il fabbisogno di acqua, nutrienti e trattamenti fitosanitari. Questa tecnologia, protetta da un brevetto internazionale, è frutto di ricerche scientifiche condotte dall’Istituto di materiali per l’elettronica e il magnetismo (Cnr-Imem) di Parma.
Il biosensore sviluppato dalla startup, una volta inserito nello stelo delle piante e collegato a una centralina IoT, trasmette il segnale a un’app, rileva l’insorgenza di stress idrico e invia un monito all’agricoltore o alle macchine operatrici, indicando che è il momento di irrigare. Grazie a questa tecnologia, gli agricoltori possono intervenire tempestivamente ottimizzando l’uso delle risorse idriche, riducendo lo spreco d’acqua fino al 40% e aumentando l’efficienza produttiva.
«Grazie a questo investimento, accelereremo la pre-industrializzazione e la finalizzazione di Bioristor, porteremo sul mercato una tecnologia che contribuirà a ridurre l’impatto ambientale dell’agricoltura, rispondendo alle sfide globali legate alla sicurezza alimentare», ha commentato Riccardo D’Alessandri, managing partner di Scientifica Venture Capital.