Suprema, startup innovativa e spin-off dell’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) specializzata nella produzione di nastri superconduttivi a base di materiali superconduttori ad alta temperatura critica, comunica la chiusura di un round di investimento pre-seed da 900mila euro. L’investimento è stato sottoscritto da Tech4Planet, il Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico per la Sostenibilità promosso da CDP Venture Capital. Come Suprema impiegherà il capitale ottenuto?
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Come Suprema impiegherà il capitale raccolto?
Grazie alle nuove risorse, Suprema avvierà la progettazione del più grande impianto europeo per la produzione di nastri superconduttivi ad alta temperatura critica, mettendo, così, le basi per voler rafforzare la propria leadership tecnologica e industriale in uno dei settori più strategici per il futuro della sostenibilità energetica e della transizione ecologica.
La società è stata fondata da Andrea Augieri, Fabio Fabbri, Francesco Rizzo e Giuseppe Celentano, quattro ricercatori del Dipartimento Nucleare (NUC) dell’ENEA, ciascuno con oltre 20 anni di esperienza nello studio dei materiali e nello sviluppo di processi produttivi avanzati per questa tecnologia. La mission di Suprema è quella di diventare un punto di riferimento in Europa per la produzione di nastri HTS, contribuendo a riequilibrare l’attuale geografia che vede il 90% della capacità produttiva concentrata in Estremo Oriente. «Questo investimento rappresenta un passo importante per la crescita del settore della superconduttività in Europa – ha dichiarato Andrea Augieri, CEO di Suprema – Il nostro team ha fondato l’azienda dopo aver dedicato oltre vent’anni alla ricerca e pubblicato diversi lavori scientifici di riferimento sull’argomento. È un background ci permetterà di contribuire in modo determinante alle sfide tecnologiche legata alla produzione e all’impiego di energia in diversi settori, dalla Fusione Magnetica all’aerospazio, dalla mobilità alla ricerca medica e scientifica».
Per che cosa si usano i nastri superconduttivi?
I nastri superconduttivi HTS sono cruciali per molteplici applicazioni, a partire dal settore dell’energia. Permettono infatti di creare campi magnetici estremamente potenti, necessari a confinare e a stabilizzare il plasma ad altissime temperature, rappresentando così una tecnologia chiave per il futuro della Fusione Magnetica, considerata una delle soluzioni più promettenti per la produzione di energia elettrica pulita, sicura e sostenibile. Questo comparto è in forte ascesa, come testimonia la nascita di numerose realtà in tutto il mondo dedicate allo sviluppo di reattori: solo negli ultimi cinque anni sono nate 27 nuove imprese, che hanno già raccolto oltre 7 miliardi di dollari di investimenti privati. Anche in Italia il settore vede protagonisti di primo piano: ENI, ad esempio, è impegnata nel progetto SPARC di Commonwealth Fusion Systems – uno spin-off del MIT di Boston – e collabora con ENEA per la realizzazione del reattore DTT (Divertor Tokamak Test). Oltre alle applicazioni per la Fusione Magnetica, i nastri HTS trovano applicazione anche in altri settori strategici come la distribuzione e la trasmissione elettrica, in particolare all’interno dei data center, dove l’efficienza energetica è cruciale per ridurre i consumi e migliorare la sostenibilità delle infrastrutture digitali.
Altri ambiti di utilizzo includono la grande mobilità – come aerei e navi di nuova generazione –, dove i nastri HTS possono contribuire a sviluppare soluzioni di propulsione più efficienti e leggere. Nel settore bio-medicale, sono utilizzati per la realizzazione di magneti per risonanza magnetica, migliorando la qualità delle immagini diagnostiche e riducendo i costi operativi. Nelle industrie pesanti, possono essere impiegati negli smelters, ovvero i forni fusori utilizzati nell’industria metallurgica, e nei separatori magnetici, dispositivi che utilizzano campi magnetici per separare materiali magnetici dai non magnetici. Nell’aerospazio, i nastri superconduttivi vengono impiegati per realizzare schermi e propulsori magnetici, migliorando la sicurezza e l’affidabilità delle missioni. Inoltre, la ricerca scientifica, inclusi i grandi esperimenti come gli acceleratori di particelle, beneficia dell’uso dei nastri HTS per generare campi magnetici estremamente potenti e stabili, fondamentali per il funzionamento di queste complesse infrastrutture.