La seconda puntata del nostro Best Of Viaggio in Italia, l’appuntamento del giovedì con le tappe dell’innovazione italiana, questa volta arriva a Cuneo, nei 2.000 metri quadri del Digital Innovation Gate 421 dove si lavora negli ambiti della manifattura, intelligenza artificiale, telemedicina e agritech, a Roma, nel Technè, dove si punta alla creazione di un’ecosistema che unisce Università, corporate ed enti di ricerca con programmi che accompagnano le imprese nella validazione delle loro soluzioni sul mercato, e a Napoli nella Fabbrica dell’innovazione, un ex archivio aziendale che si è trasformato in un polo di startup.
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A Cuneo nel Digital Innovation Gate 421
L’open innovation abita anche i piccoli comuni d’Italia. A Cherasco, in provincia di Cuneo, nel Digital Innovation Gate 42 si lavora con l’ambizione di portare le competenze del distretto fuori dal territorio. Nato da un’idea di Giuseppe Pacotto, founder e Ceo di Tesisquare, e dalla moglie Marcella Brizio, il Digital Innovation Gate 421 è un polo multidisciplinare e multiaziendale dedicato all’open innovation che si sviluppa su 2.000 metri quadri abbracciando l’innovazione in particolare nei settori della manifattura, dell’intelligenza artificiale, della telemedicina e dell’agritech. «Il nostro obiettivo è quello di diventare un punto di riferimento per il territorio, promuovere l’innovazione, lo scambio di conoscenze, le competenze digitali e le relative opportunità, sia su nuovi prodotti e servizi, che su nuovi modelli di business – ha dichiarato Elio Becchis, direttore generale del DIG421 – Per affrontare le nuove sfide del prossimo e lontano futuro abbiamo inaugurato due nuovi campus e per fine anno contiamo di completare la realizzazione del parco adiacente, con percorsi pedonali nel verde».
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A Roma nel Technè
Nel Technè di Roma si contrasta la fuga dei cervelli. L’acceleratore dello Spoke 2 del Rome Technopole promosso dall’Università degli Studi Tor Vergata e da Zest punta alla creazione di un’ecosistema che unisce Università, corporate ed enti di ricerca con programmi che accompagnano le imprese nella validazione delle loro soluzioni sul mercato, l’accesso a un network di investitori e la possibilità di lavorare a stretto contatto con i partner del Rome Technopole. L’obiettivo dell’acceleratore è quello di favorire la transizione digitale ed energetica e nei settori della salute e del biopharma. «I percorsi che promuoviamo per le startup nate nel Lazio e al Sud Italia puntano a validare i modelli di business in un percorso di 3 mesi. Con la tecnologia e il prodotto sviluppato cerchiamo di raggiungere il product market fit a cui non sempre si riesce ad arrivare – ha commentato Roberto Magnifico – La più grande sfida del progetto è contribuire alla costruzione del futuro di questo Paese per far sì che la ricerca e lo sviluppo che inizia negli atenei ottenga un riscontro positivo nei mercati. In Italia abbiamo un grande potenziale ma molti talenti rischiano di andare all’estero e rischiamo sempre di più di perdere talenti e potere attrattivo».
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A Napoli nella Fabbrica dell’Innovazione
A Napoli, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, dove un tempo sorgeva l’archivio storico dell’ENEL, oggi Fabbrica Italiana dell’Innovazione porta una ventata di novità che vede protagoniste le startup. L’incubatore e acceleratore Green&Blue, che si occupa di economia del mare, sostenibilità e di industria creativa e culturale, porta una nuova linfa vitale in via Ponte dei Granili, in uno spazio di 11mila metri quadri.
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«Una tappa fondamentale della rigenerazione urbana di quest’area resa possibile da alcuni imprenditori che con un investimento privato si sono impegnati in questo progetto – ha commentato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, in occasione dell’inaugurazione – Diventerà un polo di attrazione per imprese e giovani talenti in una zona in cui mancano le infrastrutture ma che miglioreremo. Qui ci sono ancora tanti spazi liberi e bisogna occuparli con attività sempre più innovative. Per questo abbiamo bisogno di imprenditori che qui vogliono investire». E proprio con l’intento di creare un nuovo polo attrattivo nello stesso quartiere del capoluogo campano che già ospita l’Academy di Apple è nata Fabbrica Italiana dell’Innovazione.