WSense, la ocean tech italiana che abilita l’IoT sottomarino con i suoi sistemi “subsea wifi”, ha chiuso un round di Serie B da 7.2 milioni di euro. All’operazione hanno aderito CDP Venture Capital SGR, Blue Ocean di SWEN, RunwayFBU, Axon Partners Group, che già avevano investito nel round di Serie A della startup guidata da Chiara Petrioli, ai quali si sono affiancati Fincantieri e Rypples, società di impact investment sugli oceani.
Che cosa fa WSense
Fondata da Chiara Petrioli, professoressa di Ingegneria informatica all’Università La Sapienza di Roma e a.d. dal 2022 di WSense, la startup offre soluzioni che garantiscono l‘interoperabilità delle reti wireless adattive tra sensori subacquei multi-vendor e veicoli autonomi in un sistema avanzato e scalabile. Le tecnologie brevettate da WSense consentono comunicazioni wireless sottomarine in tempo reale sicure ed economiche. Questo rende possibile la raccolta di big data subacquei per lo studio degli oceani e del loro impatto sul pianeta che possono anche rivelarsi utili per il monitoraggio e la protezione delle infrastrutture critiche e di reti robotiche autonome a supporto della transizione energetica, oltre al monitoraggio ambientale sottomarino in tempo reale.
WSense dopo il round
Dall’Italia, WSense punta al mercato globale delle comunicazioni subacquee, che secondo gli analisti raggiungerà i 10,4 miliardi di euro. Come sottolinea Chiara Petrioli, CEO di WSense: «Con il completamento di questo round di raccolta, che, insieme ai precedenti seed round di 4 milioni nel 2022 e di Serie A da 11 milioni nel 2023, porta a un finanziamento complessivo di oltre 22 milioni di euro, WSense sarà in grado di accelerare ulteriormente la propria espansione internazionale, rafforzare il team e sostenere la rapida crescita in vista del round di Serie B. Grazie alla nostra capacità di implementare tecnologie finora inesistenti nell’ambiente marino e di sviluppare soluzioni all’avanguardia, WSense è in una posizione ideale per generare un impatto positivo sul pianeta. Stiamo, infatti, ampliando il nostro raggio d’azione attraverso partnership strategiche in settori emergenti come l’energia rinnovabile marina, la robotica autonoma sottomarina e la sicurezza delle infrastrutture».
Già lo scorso dicembre Fincantieri aveva firmato un Memorandum per avviare una collaborazione nel settore dell’Internet of Underwater Things, in particolare per quello che riguarda le comunicazioni adattative subacquee e il network multimodale, lo sviluppo di soluzioni per la misurazione del posizionamento relativo di mezzi a guida autonomo di superficie e underwater, e di soluzioni cloud nell’ambito della Difesa.