Uno studio raccoglie le principali università europee e nel mondo e controlla quanti tra i suoi ex allievi hanno fondato un unicorno
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Numerosi accademici hanno firmato una lettera per sollecitare l’intervento della politica sulla didattica. Il ministro Fedeli ha risposto: “Il tema sollevato riguarda l’intera società e anche le stesse università”
Il servizio di streaming online ha raggiunto i 93,8 milioni di abbonati in tutto il mondo, e si fa strada l’idea che i ragazzi siano dipendenti dai propri show preferiti
Un’indagine realizzata su 290 corsi delle due università americane ha rintracciato nell’introduzione del pagamento delle certificazioni una delle cause della crisi. Sotto osservazione anche la proliferazione dei corsi a contenuto specialistico che porta gli studenti a distribuirsi
Sfruttare il movimento umano per ottenere l’energia sufficiente ad alimentare i nostri dispositivi mobile. È questa l’idea di un team di ricercatori americani
Il mondo da costruire con i mattoncini, le avventure da superare, le interazioni da stringere con gli altri giocatori sono le ampie possibilità che il videogame Minecraft offre a tutti i programmatori che lavorano sul progetto: una piattaforma aperta per rendere i bot sempre più simili agli umani
C’è un pezzo di economia che riguarda l’innovazione in Italia che si muove su binari diversi. Spesso silenziosi. Imperfetti. Ma che fanno la differenza. E’ il mondo dell’innovazione silenziosa
Una startup milanese ha ideato un dispositivo che permette di condividere energia tra dispositivi mobile dotati di porta microUSB. Grande successo su Indiegogo, in arrivo un’app per localizzare altri utenti nelle vicinanze con cui “ricaricarsi”.
In attesa della premiazione dei vincitori 2016 il 2 dicembre a Modena, un elenco di chi si è aggiudicato il riconoscimento dal 2003 ad oggi. Dopo una prima fase regionale, l’associazione Pni Cube e Unimore hanno selezionato i migliori progetti usciti dall’ambito accademico italiano
Proprio come l’airbag delle automobili, Hovding protegge collo e testa all’occorrenza. Inventato da un gruppo di studentesse svedesi (e promosso da Stanford) infatti, è un vero e proprio casco “invisibile”, che si attiva solo in caso di incidente.