Delle barzellette come dei proverbi non si conoscono gli autori e le origini e generalmente questa incertezza si ripropone, nonostante il loro dna digitale, anche per i meme. Alcuni però fanno eccezione: del boomer più famoso al mondo – quello che, sorseggiando un caffè di fronte al computer, cade nei mille tranelli della Rete – si sa persino il nome, András Arató, e lo si può ascoltare nelle manifestazioni a cui partecipa mentre racconta la storia di “Hide the pain Harold”.
Questa immagine stereotipata dell’anziano digitale è inevitabilmente destinata a scomparire: stanno infatti raggiungendo la terza età i primi utenti della Rete che alla fine degli anni ’90 ne sono stati i pionieri e in questi anni ne hanno seguito lo sviluppo e dunque possono goderne in piena consapevolezza delle opportunità. Secondo il rapporto “Scenario Longevità – Rapporto 2024”, l’utilizzo di Internet tra gli over 65 è del 57%, mentre tra gli over 75 è del 29%. Si può dunque parlare di una silver economy online che può dare vita a servizi e iniziative volte ad intercettare, di queste prime generazioni di utenti agè, i bisogni, le peculiarità, ma anche fare leva su una loro crescente maturità non solo anagrafica, ma di dimestichezza digitale.
European Accessibility Act in arrivo a giugno
Anche per raggiungere questo tipo di pubblico, e non solo le persone affette da disabilità visive, va dunque osservata l’entrata in vigore, il prossimo 28 giugno, dello European Accessibility Act (EAA), una norma che impone requisiti di accessibilità per siti web, app mobile, dispositivi elettronici, interfacce digitali. Con l’esclusione delle micro-imprese (meno di 10 dipendenti o 2 milioni di euro di fatturato), anche le aziende private che si rivolgono ai consumatori finali (non quelle B2B) dovranno dunque adeguarsi ai criteri che già i siti della Pubblica Amministrazione e delle grandi imprese sono chiamati a rispettare. Dall’organizzazione semplificata dei menù al contrasto dei colori di caratteri e sfondi, dalla trascrizione di audio e video fino all’annotazione di immagini, tabelle e pulsanti per rendere possibile la navigazione con screen reader e tastiere alternative, i siti di commercio elettronico, di booking online, di servizi di trasporto – fra gli altri – sono dunque chiamati a rivedere la propria presenza in Rete non solo per tutelarsi dalle sanzioni previste (fino a 40 mila euro), ma anche per offrire una fruizione inclusiva dei propri prodotti e servizi nei confronti di utenti che, secondo le stime, sono un quarto della popolazione adulta europea.
Se strumenti online come Mauve possono facilitare l’analisi dei cambiamenti da introdurre e se l’Intelligenza Artificiale Generativa con i suoi tanti strumenti può supportare alcuni degli adempimenti previsti, è però necessario rivolgersi alle agenzie che hanno realizzato il sito web aziendale per apportare le dovute correzioni e comunicare, con una apposita dichiarazione, il percorso di adeguamento intrapreso.
Iniziative per utenti silver
Se l’accessibilità, anche per legge, è l’impegno che si può profondere per coinvolgere, attraverso la navigazione online, un pubblico più ampio, si possono osservare però iniziative specifiche, e nel tempo destinate a crescere, pensate in chiave digitale e per un’utenza anziana.
Non si tratta solo di piattaforme, come Ugo, che mettono in contatto famiglie e caregiver qualificati e non si tratta solo dello sviluppo di progetti di telemedicina come Argo, un sistema di monitoraggio domestico con sensori non invasivi che analizzano le attività quotidiane degli anziani per garantire sicurezza e benessere, ma si può parlare di una crescente offerta di funzionalità pensate per persone con familiarità con la Rete e possibilità di servirsene anche in una fase avanzata della propria vita. Vanno in questa direzione i tanti tour virtuali nel settore turistico, come il Gran Virtual Tour del Ministero della Cultura, i webinar “Senior in viaggio” organizzati da ANAP Confartigianato e il progetto DATIS che si propone di migliorare l’accessibilità digitale e l’inclusione sociale nel settore turistico per le persone con disabilità e gli anziani nella regione transfrontaliera Italia-Slovenia.
Meritevoli sono poi iniziative come quella della Fondazione Amplifon: il suo progetto Ciao!, lanciato nel 2020, mira a rafforzare il senso di comunità all’interno delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) attraverso la digitalizzazione e la connessione delle strutture. Grazie a sistemi di video-connessione, gli anziani possono partecipare a momenti di condivisione, come gruppi di preghiera, lettura dei giornali e incontri con volontari e scolaresche. Inoltre, il progetto offre un palinsesto di eventi in diretta, tra cui concerti di musica classica, lezioni di yoga, viaggi digitali e sessioni di arteterapia, pensati appositamente per gli ospiti delle RSA.
In un tempo di progressiva digitalizzazione della cittadinanza e di necessità di attivare lo SPID per servirsi appieno delle diverse funzionalità previste, sono infine necessarie e benvenute le aperture di Punti di Assistenza Digitale, sportelli presenti nelle città dove gli anziani – e non solo – possono ricevere aiuto per la navigazione web, l’uso di app di pubblica utilità, la sicurezza informatica e la partecipazione a corsi di formazione specifici.
Per le persone per le quali queste iniziative sono state pensate e per le organizzazioni che le hanno progettate si può dunque augurare che “Non è un Paese per vecchi” resti il titolo di un film dei fratelli Coen anziché una caratteristica, come forse è stata finora, della Rete.