Nel presentarlo, Elon Musk aveva descritto Grok come una sorta di anti ChatGPT, avverso al politicamente corretto e libero da bias. L’Intelligenza artificiale disponibile per gli utenti X ha in effetti differenze rispetto all’AI di Sam Altman, ma finora non è mai stata definita come la migliore su un mercato peraltro affollato. Nelle prossime ore l’uomo più ricco del mondo darà una dimostrazione di Grok 3, nuova versione del chatbot descritta come «spaventosamente intelligente». La demo sarà trasmessa alle 20 PT di oggi 17 febbraio, quando in Italia saranno le 5 di martedì 18.
Grok 3, cosa sapere sull’AI di Musk
Come si legge su CGTN, per sviluppare Grok 3 è stato sfruttato il supercomputer di xAI Colussus, che monta 100mila GPU Nvidia H100 con una capacità di calcolo 10 volte superiori a Grok 2. Per potenziare la propria Intelligenza artificiale, l’azienda di Elon Musk ha chiuso due mega round di investimento nel 2024, raccogliendo complessivamente 12 miliardi di dollari.
Le aziende e i Paesi che stanno investendo sull’AI
Finora ci si attende che Grok 3 riduca il rischio di allucinazioni e perfezioni le risposte in base ai prompt. Come ci hanno abituato gli annunci e le campagne di comunicazione di questi anni, al netto degli importanti risultati ottenuti dall’AI è d’altra parte evidente che sia in corso una competizione tra alcune delle più importanti aziende tecnologiche: ciascuna mira a convincere pubblico e (soprattutto) investitori di essere sempre un passo avanti alle altre.
Nelle scorse settimane lo spavento di DeepSeek ha per qualche giorno fatto credere a molti che si potesse avere una AI senza la necessità di investirci miliardi. OpenAI è intanto in trattative per chiudere un round da 40 miliardi di dollari a una valutazione di 340 miliardi; Anthropic ha inaugurato il 2025 con le voci su un round da 2 miliardi; e poi ci sono i governi interessati al settore: Trump ha il progetto Stargate da 500 miliardi di dollari (con il coinvolgimento di SoftBank, Oracle e OpenAI), la Francia di Macron vanta un piano da 109 miliardi di euro e nei giorni scorsi la Commissione Europea ha annunciato un’azione analoga da 200 miliardi di euro.