Le esequie di Papa Francesco nelle scorse ore hanno posto sotto gli occhi del mondo l’importanza delle armi anti drone, sfoggiate dai militari disposti in Vaticano e lungo il percorso del corteo funebre per assicurare protezione ai presenti da eventuali attacchi terroristici dall’alto. Più o meno nelle stesse ore è stato presentato KARMA, acronimo per Kinetic Anti-drone Mobile Asset, sviluppato dal Gruppo italiano ELT.
Cos’è KARMA
KARMA, si legge nella nota stampa del Gruppo che lo ha finalizzato, è un sistema anti-drone mobile basato su algoritmi di Intelligenza artificiale “rapidamente implementabile sia in configurazione mobile sia fissa, in grado di rilevare, riconoscere e identificare UAS (Unmanned Aerial System, ovvero i droni) di classe 1 e 2”.
Questo, appunto, grazie all’AI di bordo “che aumenta l’efficacia dei sensori e degli effettori e, di conseguenza, le prestazioni del sistema”. Il sistema è progettato per garantire la protezione da possibili minacce sia agli asset militari sia alle infrastrutture critiche.

Il sensore Radio Frequency (Rf) di cui è dotato permette al dispositivo di “rilevare e identificare” i protocolli di comunicazione su radiofrequenza dei droni per estrapolare loro le informazioni essenziali al loro contrasto. Il modulo jammer, capace di trasmettere segnali di disturbo verso i droni intercettati, è pensato per far fronte a scenari di aggressione “a sciame.”
La romana ELT guidata dalla CEO Domitilla Benigni lavora con le forze armate di oltre 30 Paesi in tutto il mondo sviluppando equipaggi e piattaforme dotate delle principali tendenze tecnologiche.