Domani, giovedì 20 marzo, è il giorno di uscita su PC e console next gen di Assassin’s Creed Shadows, il videogioco targato Ubisoft e parte di una delle saghe gaming più amate degli ultimi decenni. Ma alle polemiche degli ultimi mesi se ne è aggiunta un’altra, che arriva direttamente dal Giappone, luogo dove sono ambientate le avventure del titolo. Come leggiamo su Multiplayer, alcuni parlamentari hanno infatti discusso in aula delle presunte offese che il videogioco conterrebbe in riferimento alla cultura nipponica e delle sempre presunte incitazioni al vandalismo.
Assassin’s Creed Shadows, quali sono i nuovi problemi col videogioco Ubisoft?
Il deputato Hiroyuki Kada si è scagliato contro il titolo Ubisoft perché nel videogioco viene distrutto un altare e questo, dal suo punto di vista, costituisce una mancanza di rispetto nei confronti della cultura giapponese. Oltre a questo ci sarebbe il rischio emulazione e il politico ha anche denunciato comportamenti vandalici da parte di alcuni turisti. Lo stesso governo ha preso sul serio la vicenda: il primo ministro Shigeru Ishiba ha spiegato che Ubisoft ha offeso la cultura giapponese e secondo il viceministro al Commercio Ōgushi il videogioco avrebbe inserito santuari senza alcuna autorizzazione.
Dunque che succede a poche ore dal rilascio di Assassin’s Creed Shadows? Ubisoft ha deciso di correre ai ripari e a correggere alcuni aspetti con una patch disponibile fin dal day one: non si potranno distruggere i santuari e saranno limitati gli attacchi agli NPC disarmati. Questa, come detto, è solo l’ultima polemica attorno all’IP della software house francese. «La DEI uccide l’arte», aveva postato nel 2024 su X Elon Musk, dando la stura alle polemiche social rispetto alla presenza di presunta cultura woke nel titolo Ubisoft.
Perché Ubisoft è in crisi?
Come si legge su Reuters Assassin’s Creed Shadows è un banco di prova per l’azienda francese, da tempo in difficoltà. Nel 2024 le azioni della software house sono crollate del 40% e a inizio 2025 ha chiuso diversi studi in Europa e licenziato quasi 200 persone, che si sono aggiunte alle oltre 2mila mandate a casa negli ultimi due anni. Star Wars Outlaws, uno degli ultimi titoli più attesi, non ha rispettato le attese.

Andrà monitorata inoltre la risposta da parte del mercato americano, dove Musk ha già colpito una volta e potrebbe rincarare la dose utilizzando la ormai classica arma per colpire qualsiasi cosa che dal suo punto di vista odori di woke e politicamente corretto. Lato nostro, per calmare gli animi, ci rifacciamo alle parole pronunciate dal produttore Marc-Alexis Coté proprio in riferimento all’attacco del Ceo di Tesla. «La gente ci dovrà giocare. E se entro i primi 11 minuti e 47 secondi non saranno convinti di quello che stiamo facendo, allora potremo discuterne».