A caccia di tesori, come il mitico Indiana Jones. Il paragone con il mostro sacro è stato inevitabile dal momento che qualche mese fa abbiamo messo le mani sul videogioco Indiana Jones e l’Antico Cerchio. Treasure Hunter Simulator non ha l’arroganza di sfidare un gigante, ma propone semplicemente un’esperienza esplorativa per mettersi nei panni di una persona che non cerca tesori tanto per arricchirsi, quanto per godere dell’avventura alla scoperta dell’ignoto.
Treasure Hunter Simulator, la recensione
Sviluppato da DRAGO, Treasure Hunter Simulator non è un titolo nuovo dal momento che ha fatto la sua comparsa su PC nel lontano 2018, per poi passare su console come PlayStation 4 e Xbox One. L’ultima su cui è possibile giocarci è la Nintendo Switch. La portatile in effetti ben si presta a un’esperienza graficamente non esigente e ideale anche per sessioni gaming mordi e fuggi.

Treasure Hunter Simulator è un titolo da giocare in prima persona, attraversando scenari da natura selvaggia. L’ambientazione non è così interattiva e il colpo d’occhio purtroppo non c’è, soprattutto perché le texture non sono curate al massimo e gli effetti pop up si notano, con cespugli che spuntano qua e là.
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In compenso l’attrezzatura e gli strumenti del mestiere ci sono, così ci si potrà specializzare nell’individuare quali sono gli arnesi più indicati per scovare tesori preziosi. Grazie ai metal detector saremo in grado di perlustrare il terreno e capire dove si nascondono reperti e gioielli. Una volta raccolti andranno trattati, puliti e se possibile venduti per finanziare le prossime spedizioni.

A livello di giocabilità Treasure Hunter Simulator è un simulatore accessibile, ma le missioni sono alla lunga ripetitive, senza quel guizzo che renderebbe l’esperienza più movimentata. Insoddisfacenti le animazioni: basta mettere la pala sul terreno e puf ecco la buca. Così manca proprio l’adrenalina della scoperta.